Assemblee di cittadini. Esperienze in Europa

Citizens assembly in Europa, Nannoni

"Uno spettro si aggira per l'Europa" scriveva Marx oltre un secolo fa riferendosi al Comunismo. Oggi questo spettro ha un altro nome: Democrazia Aleatoria. Tutt'altro che uno spettro, in realtà. L'utilizzo del sorteggio sta rivitalizzando la democrazia, correggendone l’ormai patologica carenza di legittimità e rappresentatività.

Le esperienze di democrazia aleatoria si susseguono ad un ritmo incessante da oltre venti anni in tutto il mondo, e in particolare in Europa.

La forma con la quale la democrazia aleatoria trova realizzazione è in tutti i casi quella di un’Assemblea cittadina, Citizens’ Assembly in inglese, composta da cittadini estratti a sorte con modalità e criteri che variano da un’esperienza all'altra, e chiamata a discutere e deliberare su uno o più temi di interesse pubblico e generale.

Questo perché lo scopo della democrazia aleatoria non è quello di sostituire le elezioni con il sorteggio, come spesso viene erroneamente ipotizzato, bensì quello di integrare due sistemi e strumenti democratici - l’elezione e la sorte, appunto - al fine di un miglioramento della qualità dei sistemi democratici in termini tanto di efficienza che di rappresentatività.

Benché i metodi di creazione, composizione e selezione delle Assemblee e dei loro componenti siano plurimi, tutte le esperienze di democrazia aleatoria si contraddistinguono per un approccio finalizzato al rinvigorimento della partecipazione dei cittadini nella vita democratica. Si tratta in tutti i casi di istruire un processo di conoscenza e deliberazione che consenta a comuni cittadini estratti a sorte di decidere con responsabilità.

Uno dei maggiori e più rilevanti risultati delle esperienze di democrazia aleatoria è infatti la responsabilizzazione dei cittadini di fronte a scelte importanti per sé e per la propria comunità, nonché il parallelo venir meno dei sentimenti populistici, antidemocratici e di antipolitica.
Ripercorriamo brevemente qui di seguito tutte le principali e più recenti esperienze di Assemblee cittadine estratte a sorte realizzate in Europa negli ultimi anni.


REGNO UNITO

Là dove si è sviluppata la forma moderna della democrazia parlamentare, c’era da aspettarsi che si realizzasse il più grande cantiere di esperimenti di democrazia aleatoria del mondo. Un cantiere, una fucina, perché le esperienze sono varie e tutte diverse tra loro sotto vari aspetti.
Diamo uno sguardo agli sviluppi più recenti.

Da diversi anni ormai la britannica Sortition Foundation ha fatto propria la proposta di riforma avanzata dai due studiosi Barnett e Carty nel 1998 di trasformare la Camera dei Lords del Parlamento britannico in una Camera di 600 cittadini estratti a sorte. La House of Lords si presenta ad oggi infatti come una vera e propria reliquia non democratica di tempi passati. Basti pensare che l’età media dei membri della Camera è di 69 anni e che la maggior parte sono uomini.
Ma questa è una proposta, un manifesto. Passiamo ai progetti già realizzati.

In Scozia, il primo ministro Nicola Sturgeon ha annunciato pochi giorni fa la creazione di un'Assemblea cittadina estratta a sorte rappresentativa di tutti i cittadini scozzesi chiamata a deliberare su tre questioni: 1) Che tipo di Paese vogliamo costruire? 2) Come possiamo superare al meglio le sfide del presente, inclusa la Brexit? 3) Quali misure saranno necessarie per avere cittadini sempre più capaci di prendere decisioni informate per il futuro del Paese?

Nella città di Oxford, il Consiglio comunale ha approvato la creazione di una Assemblea cittadina monotematica che affronti la questione del cambiamento climatico e deliberi su quali politiche adottare e perseguire al fine di un minor impatto ambientale. I cittadini verranno sorteggiati da un ente indipendente dal Comune e, durante i lavori, saranno supportati da alcuni facilitatori indipendenti, esperti nel settore. 

In Galles, il primo ministro Mark Drakeford ha annunciato la creazione a giugno di una Assemblea di cittadini sorteggiati da tutto il Paese che delibererà su quali siano le sfide dei prossimi 20 anni per il Paese e quali le soluzioni. L'iniziativa nasce a venti anni esatti dalla creazione dell'Assemblea Nazionale eletta, nel 1999.


IRLANDA

Senz’altro uno stato pioniere nel campo della democrazia aleatoria.

Nel 2013 - seguendo la scia e le esperienze all’insegna del sorteggio tenutesi in Canada (Columbia Britannica 2004 e Ontario 2006), in Olanda nel 2006 e in Islanda nel 2010 - ha istituito un’Assemblea della durata di un anno per deliberare sulla riforma di 8 articoli costituzionali. Di questa, accanto a politici eletti, facevano parte 100 cittadini estratti a sorte a livello nazionale. L’Assemblea aveva conosciuto tre fasi, che si ritrovano per la verità nella maggior parte delle esperienze di democrazia aleatoria: 1) formazione con specialisti della materia, 2) riunioni e deliberazioni con politici, con sedute plenarie diffuse in streaming su internet, 3) definizione delle linee guida per la riforma degli articoli costituzionali.

Quest’anno, a distanza di sei anni dal primo esperimento, l'Irlanda ha scelto di ricorrere a una Assemblea cittadina sorteggiata. Per riformare lo status amministrativo di Dublino, che non ha un sindaco eletto direttamente ma nominato ogni anno dal Consiglio, la città si affiderà infatti ad una Citizens' Assembly che deciderà "il miglior modello di governo regionale per il 21° e 22° secolo".


SVIZZERA

Anche nella patria della democrazia diretta si sta sperimentando la democrazia aleatoria. In particolare a Ginevra, dove un progetto di ricerca condotto da Nenad Stojanovic dell’Università ginevrina vuole replicare ciò che accade da una decina di anni in Oregon, negli Stati Uniti. Si tratta di un’innovazione democratica chiamata "Citizens’ Initiative Review" che unisce lo strumento di democrazia diretta per eccellenza, il referendum, allo strumento del sorteggio. Ecco come funziona.

Prima di ogni referendum viene estratto a sorte, fra tutta la popolazione, un gruppo composto da una ventina di cittadini. Nell'arco di una settimana il gruppo discute sulla questione in votazione con l’aiuto di esperti che presentano ai cittadini i relativi vantaggi e svantaggi e un moderatore neutrale che garantisce l’imparzialità dell’informazione. Il gruppo ha poi tempo per deliberare ed emettere una o più raccomandazioni di voto, che sono pubblicate in un opuscolo inviato a tutti gli aventi diritto di voto.


POLONIA

Nelle città di Danzica e Lublino sono state realizzate dal 2016 Assemblee sul miglioramento della qualità dell’aria cittadina. I due Comuni sono stati supportati dall'organizzazione Fundacja Otwarty Plan, fondata e diretta dall'esperto di sviluppo sostenibile e partecipazione democratica Marcin Gerwin. Il racconto di queste due esperienze, nonché vari interessanti e preziosi consigli su come realizzare Assemblee cittadine aleatorie, sono contenuti in questa guida scritta dallo stesso Gerwin e tradotta in molte lingue tra cui l'italiano. 

Uno degli aspetti per cui si contraddistingue il pensiero e l'esperienza di Gerwin è che i cittadini sorteggiati membri delle Assemblee debbano essere remunerati. Questo, spiega, incentiva il cittadino a partecipare e a dare il meglio di sé. Il tema è uno dei più controversi di tutta la "letteratura" sulla democrazia aleatoria. Vi è infatti chi sostiene, per esperienza, che pagare i cittadini non sia la scelta migliore, perché il miraggio di un guadagno potrebbe attrarre nell'esperienza persone che altrimenti, senza di esso, rifiuterebbero di ricoprire la carica, se sorteggiati. La pensa così la MASS LBP, organizzazione leader in Canada nella realizzazione di Assemblee civiche, che dal 2007 ad oggi ha portato a termine, finanziata dal governo centrale, oltre 30 progetti su svariati temi. Non è un caso che i partecipanti alle loro iniziative si chiamino volunteers (volontari), proprio per sottolineare il carattere non a fine di lucro della carica che vanno a ricoprire una volta sorteggiati. Tuttavia, durante i lavori delle assemblee, per queste persone la MASS LBP mette a disposizione alcuni servizi, come il babysitting.


SPAGNA

Nell’ottobre 2018, il Comune di Madrid ha approvato l’istituzione di un organo permanente composto da cittadini estratti a sorte, che si costituirà a partire da quest’anno. Differentemente dalla maggior parte delle esperienze di democrazia aleatoria realizzatesi nel mondo, connotate da natura temporanea, la nuova assemblea madrilena si caratterizza per la sua natura permanente. Si chiamerà “Osservatorio” e sarà composto da 57 cittadini estratti a sorte secondo i criteri di sesso, età e distribuzione geografica interna alla città. Saranno 57, cioè esattamente come il numero di consiglieri comunali eletti che siedono nel Consiglio comunale della città. I compiti dell'Osservatorio saranno quelli di analizzare e valutare l'azione del Consiglio, avanzare proposte, fare interrogazioni e raccomandazioni, valutare le proposte e iniziative cittadine e convocare consultazioni pubbliche su specifiche tematiche.


BELGIO

Qui, nel febbraio 2019, è accaduto un fatto storico. La Comunità germanofona del Belgio è stata la prima entità statale - in quanto entità federativa della Federazione belga - del mondo ad aver istituito non uno ma ben due organi permanenti formati da cittadini sorteggiati. Fino a quel momento, la democrazia aleatoria era stata sperimentata ed attuata in due differenti modalità: sottoforma di Assemblee temporanee, tenutesi anche a livello statale (Olanda, Islanda, Irlanda, Canada ecc) o in veste di Assemblee permanenti, ma soltanto a livello cittadino, come a Madrid. Ebbene, il caso della Comunità germanofona del Belgio segna invece il primo esempio al mondo e nella storia di stato - benché federato - dotatosi di organi permanenti a composizione aleatoria.

Si tratta di due assemblee che, con poteri, composizione e durata differenti, affiancheranno il Parlamento eletto della Comunità. Parlamento eletto che - è bene ricordarlo a chi si chieda come possa accadere che politici eletti siano a favore della creazione di organi composti da cittadini sorteggiati - ha votato ed approvato a maggioranza la proposta di creazione dei due organi permanenti, avanzata dall'organizzazione G1000 - Doing democracy better . Vediamo come si presenteranno i due organi.

Vi sarà un Consiglio composto da 24 cittadini sorteggiati, in carica per un anno e mezzo, che avrà il compito di stabilire i temi urgenti e prioritari sui quali si dovranno svolgere consultazioni e deliberazioni del Parlamento e dell’Assemblea. Quest’ultima, l’Assemblea, sarà il secondo organo permanente, composto da 50 cittadini estratti a sorte, rinnovati ogni tre mesi, che produrrà appunto raccomandazioni politiche concrete sulle tematiche indicate dal Consiglio, influenzando così la legislazione del Parlamento.


FRANCIA

Tra le iniziative adottate dal Presidente Emmanuel Macron per rispondere alle istanze dei gilet gialli, ve ne sono state anche alcune all'insegna della democrazia aleatoria. Vediamo quali.

In ciascuna delle 33 regioni francesi e nei 5 territori d’oltremare è stata creata un’Assemblea composta dai 70 ai 100 cittadini, sorteggiati in modo da rappresentare la diversità sociale di ciascuna regione.

Le Assemblee, tenutesi nei giorni 15-16 e 22-23 marzo 2019, hanno lavorato sui quattro temi cardine del Grande Dibattito voluto dal Presidente Macron: transizione ecologica; fiscalità e finanze pubbliche; democrazia e cittadinanza; organizzazione dello Stato e servizi pubblici. I partecipanti sono stati divisi in piccoli gruppi ed invitati a scambiarsi pareri e opinioni, a deliberare e ad elaborare proposte per ciascuno dei temi sul tavolo.


Nei giorni 22-23 marzo si è tenuta anche un’Assemblea nazionale dedicata ai giovani, composta cioè da cittadini francesi con età compresa tra i 18 e 24 anni.

I riassunti completi di queste Assemblee e una sintesi globale dell’esperienza possono essere consultati sul sito del Grande Dibattito.

Il 25 aprile il Presidente Macron ha inoltre annunciato ulteriori iniziative all’insegna della democrazia aleatoria. La prima è la nascita del Consiglio di partecipazione cittadina: un organo temporaneo composto da 250 cittadini estratti a sorte in tutta la Francia, che a partire dal mese di giugno e per nove fine settimana lavoreranno sul tema della transizione ecologica. Oltre ad avere il viaggio e l’alloggio spesati, tutti i membri del Consiglio riceveranno inoltre un compenso pari a circa 80 euro per ciascun giorno di lavoro nell’assemblea.  

La seconda misura è l’inserimento di circa 150 cittadini francesi sorteggiati all’interno del Consiglio economico, sociale e ambientale; un organo consultivo che riunisce parti sociali e rappresentanti non governativi e che, con l'aggiunta di questi cittadini, prenderà il nome di "Camera della società civile". Spetterà poi al Presidente decidere se le proposte provenienti da questi due organi potranno essere direttamente applicabili o se dovranno passare dal vaglio del voto parlamentare o di uno o più referendum popolari. 
 

Tuttavia, per l’esperienza francese si registrano alcune “note dolenti”. Gli specialisti e studiosi dei processi di democrazia deliberativa hanno infatti sentenziato che le misure previste dal programma del Grande Dibattito voluto da Macron non abbiano soddisfatto le 3 condizioni fondamentali per il successo di simili esperimenti, ovvero: domande precise, un tempo sufficiente per esprimere un parere informato e dettagliato, garanzie sul modo in cui le conclusioni confluiscono in un processo istituzionale.

Piuttosto che un esercizio accuratamente pianificato e sistematicamente strutturato nella democrazia deliberativa, il giudizio di questi studiosi è che si sia trattato di un progetto in gran parte improvvisato che ha dato risultati soltanto parzialmente soddisfacenti.


E l’ITALIA?

Beh, ad essere sinceri nel nostra Paese la democrazia aleatoria resta ancora piuttosto un miraggio, o peggio, qualcosa guardato con molto sospetto e diffidenza.

Tuttavia, tra il 2011 e il 2012 si è realizzato un esperimento coinvolgente cittadini sorteggiati in un piccolo Comune della provincia di Lucca; Capannori. Qui, l’allora sindaco Giorgio Del Ghingaro, oggi sindaco di Viareggio, ideò un'iniziativa denominata “Dire - fare - partecipare”, che consisteva in un percorso di partecipazione col fine di consentire a cittadini selezionati tramite sorteggio di incidere nella definizione delle politiche del Comune. In particolare, venne realizzato un nuovo strumento di partecipazione, “il bilancio socio-partecipativo”, che consentiva alla cittadinanza di: a) conoscere e valutare le attività realizzate e i servizi erogati dal Comune; b) indirizzare la gestione del Comune attraverso la richiesta di nuovi servizi; c) progettare e scegliere opere pubbliche da realizzare sul territorio comunale nel 2012.

La prima delle sei fasi del percorso fu proprio il sorteggio di 80 cittadini (20 per ciascuna delle ex Circoscrizioni), selezionati dalle liste anagrafiche del Comune e mediante interviste telefoniche. Questi cittadini, in rappresentanza dell’intera comunità capannorese, parteciparono poi alle successive due fasi relative alla discussione, valutazione e progettazione delle proposte; sulle quali, gli uffici comunali espressero poi un giudizio di fattibilità.

In conclusione, possiamo certamente affermare che nel mondo e in particolare in Europa, dove la democrazia è nata, la democrazia aleatoria non sia più ormai da oltre un decennio un tabù o una caratteristica distintiva di alcune antiche entità politico-statuali, ma un elemento attuale di innovazione democratica.

Non resta che impegnarsi per abbattere il muro di incertezza e perplessità ancora persistente nel nostro Paese.

Perché la democrazia è davvero tale soltanto se risulta una forma di governo di tutti, per tutti e da tutti.