Possibilità di voto in tutti i seggi del territorio nazionale

Gentili,
sono uno studente universitario e vi scrivo per proporvi una mia umile riflessione in merito al metodo in cui vengono svolte le elezioni nazionali. 


Trovo infatti assurdo che, nel 2020, non sia permesso a tutti i cittadini di votare in un seggio diverso da quello assegnato. Mi chiedo perché io, studente fuorisede, non solo non possa votare per corrispondenza, ma non possa nemmeno avere il diritto di votare per le elezioni nazionali ed europee in un qualsiasi seggio del territorio italiano.

Non potrebbe invece essere possibile tramite un sistema elettronico centralizzato con l'elenco di tutti i cittadini italiani aventi diritto al voto, fornito dai singoli comuni ad una apposita agenzia statale? In tale sistema elettronico utilizzato in ogni seggio italiano verrebbe registrata immediatamente la partecipazione dei singoli presso il seggio da loro scelto, in modo tale che sia impossibile votare più di una volta in due posti diversi. Inoltre, dato che nel software sarebbe indicato il numero dei voti espressi in ogni singolo seggio, oltre che ai nominativi dei votanti, non ci sarebbe alcun problema nel conteggio dei voti. Un'ulteriore registrazione  su carta dei nominativi dei votanti presso i singoli seggi potrebbe essere utilizzata per ulteriore sicurezza. 

Sono convinto che una simile procedura aumenterebbe di gran lunga l'affluenza alle urne.

Si pensi solo ad uno studente siciliano che studia a Trieste e che, adesso, difficilmente farebbe 1000 km per andare a votare.

Si pensi ad un anziano, come potrebbe essere mio nonno, residente in Puglia ma domiciliato in Piemonte affinché la famiglia possa prendersene cura e non lasciarlo morire da solo a un migliaio di km di distanza. Anche lui si vede preclusa, di fatto, la possibilità di partecipare attivamente alle sorti del Paese.

E' dunque giusto che gli italiani all'estero possano votare da un altro Paese, mentre dall'altra parte bastano pochi km di distanza dal proprio paesino per perdere un diritto così fondamentale come quello del voto?
Credo che questo debba essere un diritto e non un ostacolo. Credo che bisognerebbe incentivare la popolazione a partecipare e non a lasciar perdere. Soprattutto perché la fascia più colpita dal sistema attuale è proprio quella dei giovani, che in molti casi si vedono preclusa la possibilità di scegliere per le sorti del proprio futuro. 

Pongo dunque questa mia idea alla vostra attenzione, sperando che questa  possa diventare oggetto di discussione e magari oggetto di una petizione, dopo un attento studio da parte degli esperti.

Se tale metodo dovesse essere inattuabile, credo possa essere sensato prendere almeno in considerazione l'idea del voto per corrispondenza per tutti i cittadini italiani (nel caso delle elezioni nazionali) o europei (nel caso delle elezioni europee). 

Si tratta di una procedura già in uso in Germania (Briefwahl), che permette a tutti i cittadini di poter esprimere il loro voto senza recarsi personalmente al seggio. Si pensi infatti alle persone che, per motivi di salute, sarebbero impossibilitate ad uscire di casa. In tal caso, un voto per corrispondenza ovvierebbe a questo problema, nel momento in cui fosse permesso ad un delegato di consegnare la busta presso l'ufficio postale, previa autorizzazione scritta del mandante.

Per poter attuare questa proposta in modo concreto, ritengo che ogni cittadino italiano ed europeo domiciliato in territorio nazionale debba essere tenuto a registrarsi presso il comune in cui si trova, in modo che la lettera per il voto possa essere inviata dal comune all'indirizzo di domicilio e non per forza a quello di residenza. Il metodo in questione funzionerebbe secondo la modalità dell' Anmeldung in Germania, processo spiegato meglio nel link che segue:

https://www.lamiavitainvaligia.org/residenza-in-germania/

Tramite questa modalità ho personalmente avuto la possibilità di votare alle elezioni comunali in Baviera, dopo appena 2 mesi di domicilio. Possibilità che non ho in Italia, non solo per le elezioni comunali in una città diversa da quella di residenza, ma neanche per le elezioni nazionali. 

Registrarsi dunque in una città diversa, senza per questo cambiare residenza, permetterebbe al comune di domicilio di inviare una lettera per posta, che permetterebbe un voto per corrispondenza, anche e soprattutto per le elezioni su scala nazionale.

 

 

Francesco Barbera

Caro Francesco, l'esigenza che esprimi è reale, e la tua proposta di registrarsi in un Comune diverso da quello di residenza mi pare valida.

Quanto al voto per corrispondenza, pone dei problemi relativamente alla segretezza, che non può essere garantita.

Direi che appena si rimetterà mano alla legge elettorale sarà il caso di sollevare la questione, magari assieme alle proposte che già abbiamo avanzato di attivazione online degli strumenti di iniziativa popolare.

 

Ciao, sono pienamente d'accordo sulla necessità di consentire il voto in luogo diverso dalla residenza anagrafica, per i giovani, per i lavoratori ma anche come possibile strategia per evitare la trappola del voto di scambio.

Credo che il sistema "più semplice"...per modo di dire, sia inserire nel sistema dell'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente in lenta fase di implementazione (un database nazionale anagrafico) anche la sezione Liste Elettorali Popolazione Residente, ovvero un database nazionale delle liste elettorali oggi gestite dai singoli comuni per residenza anagrafica (ufficio elettorale comunale).

Attraverso una lista elettorale unica (divisa per sezione) sarebbe facilmente possibile votare ovunque in Italia.

Al atto della presentazione al seggio anzichè verificare sul registrone cartaceo elettorale la presenza del soggetto in quel seggio basterebbe sostituire il librone con un portatile connesso ad internet e quindi a L.E.P.RE. e qui inserire "il timbro" di esercizio di voto in seggio diverso da quello di residenza. Tecnicamente, nel 2020, non è difficile. Da un punto di vista di produzione normativa-discussione-deliberazione-promulgazione-produzione dei decreti collegati-produzione di circolari-determinazioni-etc. il processo di formazione lungo la catena normativo-amministrativa  può richiedere anche ere geologiche, ma è possibile....tra dire e il fare c'è di mezzo almeno un parlamentare (Alessandro Fusacchia era interessato, almeno un anno fa, e credo anche Riccardo Magi potrebbe essere interpellato)