EU CAN DO IT - La proposta dei cittadini europei al Parlamento Europeo

Ciao a tutti, qui la riunione di ieri sera in cui abbiamo parlato della Petizione al Parlamento Europeo per la gestione dell'emergenza Covid-19 e le altre emergenze. Importante l'intervento di Marco sul senso politico e di lorenzo che spiega bene i punti chiave della proposta. 

La Petizione è stata depositata ieri - ma abbiamo 24 ore di tempo per farla conoscere ai Parlamentari Europei, raccogliere sottoscrizioni importanti e raccogliere tante firme di cittadini e organizzazioni. 

Questo il link da far conoscere https://www.eumans.eu/eucandoit

In allegato tutti i materiali visual preparati da Avy e Zu. 

hashtag #eucandoit 

Nel pomeriggio proviamo a fare una trasmissione in diretta. 

Nel frattempo quello che può essere utile e che tutti possono fare: 

- invio al proprio indirizzario di contatti (via whatsapp, telegram, email, piccioni viaggiatori) 
- ricerca di adesioni di "peso" (giornalisti, celebrities, esperti, accademici, rappresentanti di organizzazioni,....) più sono NON Italiani meglio è (se firmano li vedo ma se me lo segnalate via email o Telegram va bene lo stesso) 
- contattare chi ha scritto lettere aperte e appelli informali dicendogli che possiamo mettergli tra gli aderenti (segnalando pure i loro appelli - se loro magari la fanno girare tra i loro aderenti) >>>>valorizziamo il fatto che è un'iniziativa anche formale al Parlamento e che vorremmo chiedere audizione 
- Se trovate frasi a effetto non solo sulla petizione in generale, ma sulle proposte nel merito, scrivetele qui - facciamo dei messaggi "puntuali" sui social oggi 

Ogni altra idea è benvenuta. 

Alè :) 
 

Post Social
Banner Email
Instagram Stories
Instagram Stories
Big banner

Forse può essere utile, io sto inviando ai miei amici questo messaggio con l'invito a firmare...

------

Buongiorno il gruppo di attivisti a cui partecipo, Eumans, ha preparato una petizione 

tra poco, due giorni, c’è una seduta plenaria del parlamento europeo per discutere le misure urgenti sul covid-19

e questo è il nostro obiettivo per la presentazione.

Le petizioni hanno un valore indicativo ma sono stati già contattati vari parlamentari europei e c’è interesse.

Il 19/20 Marzo c’è stato il primo consiglio della democrazia partecipativa promosso dai movimenti:

Eumans, European Alternatives, ECIT Foundation, The Good Lobby, il Centre d'Action Laique (tutto rigorosamente on line) 

che ha unito attivisti da tutta Europa, perché la vita scorre anche in questo periodo sospeso

e anche perché, proprio perché è un periodo eccezionalmente difficile, bisogna proporre e costruire

Perché è importante partecipare adesso? 

Tutti noi assistiamo e comprendiamo che i nostri diritti sono stati limitati per una buona causa

ma  ora si sta discutendo se e come tracciare i nostri movimenti attraverso il gps, 

chi valuterà questi i dati? Per quanto tempo saranno conservati?

E’  solo un esempio, ma ci sono mille aspetti della nostra vita che sono stati stravolti 

le associazioni di cittadini devono essere coinvolte nel processo decisionale

perché è un processo straordinario

Si spera che questo periodo terribile finirà, ma sarà necessaria una ricostruzione 

e noi speriamo fortemente che il mondo che verrà sarà migliore

e crediamo che questo dipenda anche da noi 

Let’s Roll!

e se volete firmare, qui la petizione che tocca vari argomenti dall'emergenza sanitaria ed economica al clima

-----

a volte aggiungo il link in inglese o quello italiano

un abbraccio cari

...fosse il primo sindaco a firmare e sostenere la Petizione al Parlamento Europeo per affrontare il Coronavirus e le crisi sociali,economiche, climatiche nata con il Council della Democrazia Partecipativa? 

Ho sentito ora il suo discorso su Facebook (non so se è pubblicato altrove) e ho notato nei commenti che in molti rinfacciano la campagna Milano non si ferma. Se da una parte dobbiamo sicuramente riflettere sul senso di quella campagna, c'è un fatto: se i dati della ricerca cinese fossero stati pubblici, se ci fossero state da subito delle misure di allerta per la salute in caso di potenziali epidemie o pandemie, ci sarebbe stata una procedura, magari condivisa da tutti gli amministratori locali. Cosa che avrebbe anche limitato il "delirio dei decreti e delle ordinanze", in cui il Governo e i Governatori non si allineano sule misure basate sulle evidenze scientifiche. 

Milano è diventata uno dei simboli di questa "cosa" che stiamo vivendo. 

Secondo me dovremmo provare a scrivergli e magari poi usare la lettera con tutti i nostri sindaci. 

e magari chiedere loro di dare visibilitá alla nostra partecipazione, segnalando l'esistenza della Petizione (e della possibilitá di fare petizioni) ai cittadini? 

Cosa ne pensate? 
Qualcuno vuole provare? 

[Segnalo anche che oggi il Parlamentare Europeo Brando Benifei ha citato la petizione nella sessione plenaria del parlamento europeo e abbiamo superato le 6,000 firme...e molto altro tutto aggiornato il più possibile sul sito eumans.eu e nella riunione di stasera che a breve mettiamo live grazie a Robi!] 

*buona notte :) 

Ciao a tutti, 

  • La petizione ha raggiunto 6,500 firme e diverse adesioni importanti anche da altri paesi europei (moltissime dall'Ungheria). 
  • Stiamo lavorando con i Parlamentari Europei che hanno espresso sostegno (Evi, Benifei, Durand, Gualmini) per attivare procedura di valutazione di emergenza della Commissione Petizioni. 
  • Lia Quartapelle (MP, Italia) ha supportato la petizione e porra il tema della Scienza Aperta e della condivisione dei dati scientifici in Commissione Esteri
  • David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, ha scritto a Marco che le attivitá del Parlamento Europeo proseguono e che giovedi 2 aprile si dovrebbe procedere con conferma della sessione plenaria di aprile. 


In questa fase stiamo preparando: 
- invio a tutti i firmatari di un aggiornamento sull'iniziativa
- lettera aperta a Sassoli e Commissione Peti per valutazione di emergenza 
- Spinta per convocazione plenaria 

Siamo entrati anche in un tavolo di lavoro sulla Conferenza Sul Futuro dell'Europea in cui includere la nostra proposta di un avvio dei lavoro in modalitá digitale sulla gestione dell'emergenza. E quindi dotarsi anche di strumenti. 

Cosa possiamo fare tutti? 

- continuare a raccogliere adesioni europee. Di che tipo? 
1) Nel merito dei vari temi contenuti nella petizione (dal diritto alla casa alla revisione del budget, alla scienza aperta,.... allego le card che aveva preparato diana che spiegano i vari punti) - se ognuno può contattare persone in altri paesi europei e trovare adesioni sarebbe preziosissimo per aumentare il respiro europeo >>>>la petizione è ben organizzata per temi, non servono solo adesioni al "tutto" ma usarla come aggancio nello specifico. 

2) Far discendere dalla petizione altri temi che richiedono riunioni e tavolo di analisi europea (Andrea e Simona sono giá attivi sul fronte diritti digitali 

3) Appena pronta la mail con tutti i materiali (articoli, tweet, lettere aperte) aiutare a divulgare 

Varie eventuali e altre :) 


Come sempre parliamone. 

Ciao a tutti, 

#EUCANDOIT - aggiornamenti sulla Petizione al Parlamento Europeo per le misure contro il coronavirus e la gestione delle crisi sociale, economica, e ambientale concepita durante il Council On Participatory Democracy.

  • 24 marzo 2020: La Petizione è stata ufficialmente registrata sul portale del Parlamento Europeo
  • 26 marzo: la Petizione ha raggiunto 5,000 firme di supporto (tra le quali anche quella del Premio Nobel Richard Roberts) ed è stat menzionata dal Parlamentare Europeo Brando Benifei durante la Sessione Plenaria del Parlamento Europeo
  • La Petizione ha superato le 6,000 firme. Una lettera aperta è stata inviata da Marco Cappato al Presidete del Parlamento Euroeo David Sassoli, ai Presidenti dei Gruppi e ai coordinatori dei gruppi nella Commissione Petizioni del Parlamento Europeo per chiedere:


1) La conferma della conovcazione della Sessione Plenaria del Parlamento anche nel mese di aprile

2) L'attivazione di una procedura urgente per la discussione della Petizione da parte della Commissione Petizioni

  • 31 marzo: tocca ancora a noi

- Firma e fai firmare la petizione se non lo hai ancora fatto, soprattutto in Europa
https://eumans.eu/eucandoit
- Ritwtitta la richiesta di azione ai membri del Parlamento Europeo coinvolti nella lettera aperta
https://twitter.com/theeumans/status/1244931344842534913

- Attivati per trovare supporto da parte di attivisti, accademici, esperti in tutta Europa.


PER GLI ATTIVISTI EUMANS - se qualcuno ha un po' di tempo da dedicare alle attivitá di ricerca adesioni "di peso" in Europa, fatemi sapere :) (Soprattutto Presidenti di Regioni, Accademici, Organizzazioni che si occupano dei temi specifici oggetto della petizione) 

Come si manifesta stando in casa?

Stiamo raccogliendo firme per la madre di tutte le petizioni: Eu can do it,

e al riguardo vorrei dire che, data la disperazione crescente, credo sia importante puntualizzare sempre nei nostri di messaggi di promozione verso il pubblico, che noi siamo cittadini e che siamo critici verso questa unione europea per come è strutturata e proprio per questo chiediamo strumenti di partecipazione e riforme, è importante perché lo stesso titolo “Eu can do it” può sembrare un incoraggiamento incondizionato e provoca perplessità.

Detto questo, chiamo a raccolta le nostre energie creative per tentare di sollevare l’attenzione, se avete proposte fatevi avanti il tema è appunto: come possiamo manifestare restando in casa?

Un’idea per chiunque possieda un proiettore casalingo è “proiettare” il nostro progetto sui muri della nostra città così, semplicemente, dalla finestra e fotografare, come direbbe Jannacci, l’effetto che fa.

Se avete un proiettore potete proiettare anche su una qualsiasi altra superficie, basta che il titolo sia leggibile. Le fotografie potranno essere condivise qui su cuore e sui social.

Se avete o conoscete qualcuno che ha un proiettore disponibile e comunque se decidete di attivarvi, vi chiederei di scrivermi perché  magari ci coordiniamo sibillabarbieri@gmail.com.

sarebbe fantastico avere proiezioni in più paesi!

Se non avete un proiettore ma una stampante e avete voglia di “metterci la faccia” possiamo anche scriverci EU CAN DO IT addosso (si stampa, si taglia e si attacca dove vuoi) e poi sempre una bella foto da condividere.

Le proiezioni risultano piuttosto suggestive come rappresentazione di un territorio che agisce. Vi allego un esempio non perfetto.

Penso che potremmo accompagnare le immagini con una frase come questa: 

“Siamo cittadini e chiediamo riforme urgenti all’unione Europea attraverso una Petizione EU Can Do It” aggiungendo il link per la firma.

Sono solo un paio di idee come dicevo chi ha una proposta si faccia avanti 

Manifestare da fermi è dura però non è detto che non ci riusciamo….

territori da conquistare
territori da conquistare

Ciao Sibilla, 
Non so se avete già fatto la riunione ma intanto la notizia: le Petizioni saranno discusse :) In una sessione speciale a maggio. 
La Commissione competente dovrá scegliere quali :) 
Metto qui il comunicato di Marco. 

Prima cosa: celebriamo un primo piccolo successo! Abbiamo messo i cittadini nel mezzo del dibattito. 
Seconda cosa: dobbiamo tenere alta l'attenzione e continuare a trovare adesioni 

Magari creiamo un thread a parte per questo gruppo di lavoro. 

Intanto qui il comunicato di Marco per inquadramento politico. 

 

EUROPARLAMENTO, M.CAPPATO: “PECCATO ASPETTARE MAGGIO PER LE URGENZE SOLLEVATE DAI CITTADINI EUROPEI”

 
Peccato aspettare fino maggio per l’esame delle petizioni al Parlamento europeo sulla crisi, tra le quali quella depositata  il 24 marzo 2020 sulla gestione del Covid19, e delle crisi sociali, economiche e ambientali, firmata da oltre 6,500 cittadini tra cui il Premio Nobel Richard Roberts, l'ex Ministro del Lavoro Enrico Giovannini, e diversi rappresentanti delle principali organizzazioni della societá civile europea   - dichiara Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e fondatore di Eumans.

" Avremmo preferito una procedura d'urgenza, ma il fatto che la partecipazione civica europea prosegua è comunque segnale importante che va nella direzione di una gestione trasparente, efficace e democratica della crisi in corso e, soprattutto (visti i tempi non immediati della trattazione) del processo di ricostruzione e di riforma istituzionale per la prevenzione di crisi future. Ci congratuliamo per questo con il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli e con i Capigruppo per la decisione di integrare il programma delle sedute e prevedere una sessione straordinaria per il mese di aprile.
 

Nella petizione ribattezzata "Eu Can Do It! concepita da Eumans e Ass.Luca Coscioni insieme a numerose organizzazione della societá civile europea viene chiesto all’Unione Europea di mettere in atto alcune misure urgenti per affrontare la crisi in corso. Tra queste è compreso il monitoraggio dello Stato di diritto durante l'emergenza e il rilancio delle riforme economiche e istituzionali necessarie per affrontare le sfide globali scatenate dalla pandemia.  

 
"La sessione di aprile – aggiunge Cappato – rappresenterà l'occasione per un vero pubblico dibattito sulla crisi in corso, che aiuterà anche i Governi europei -che invece si riuniscono a porte chiuse e senza verbalizzazione- a tenere conto non solo degli interessi nazionali, ma anche degli interessi comuni del popolo europeo. La notizia è anche un'ottima prima risposta -con i fatti, non a parole- al metodo seguito dal Presidente Orbàn nell'annientare il Parlamento ungherese. Ci auguriamo che ora anche la Commissione europea e il Consiglio passino ai fatti, attivando le procedure per la sospensione dell'Ungheria se la misura ungherese non sarà urgentemente revocata e sospendendo ad effetto immediato i finanziamenti al Governo Orbàn".

Ciao Eumans,

oggi ho fatto un po' di ricerche sulla situazione coronavirus in Romania e pare che anche li abbiano problemi riconducibili allo Stato di Diritto. Vi riporto in basso spezzoni di articoli che ho tradotto.

Ho anche cercato i contatti degli autori degli articoli e delle organizzazioni citate. Idealmente, domattina inizio a spammare l'invito a sostenere la nostra petizione etc. Riflessioni? Proposte? (:

 

In Romania, la comunicazione relativa alla situazione dei casi di coronavirus viene effettuata esclusivamente dal Gruppo di comunicazione strategica e da dichiarazioni periodicamente sostenute dalle autorità del Ministero degli Interni, di solito per annunciare nuove restrizioni imposte a seguito dello stato di emergenza. Nella maggior parte dei casi si tratta di dichiarazioni della stampa, senza che i giornalisti siano in grado di porre domande.

A partire dal 21 marzo, alle autorità locali è stato vietato fornire qualsiasi informazione relativa al numero di test COVID-19 eseguiti, il numero di persone ritenute positive, delle persone decedute o dati sullo stato di salute dei pazienti con coronavirus. 

I prefetti rumeni non possono più comunicare informazioni sui pazienti confermati. I prefetti sono autorizzati a informare solo sulle misure adottate per prevenire la diffusione del coronavirus, sulla creazione di siti di quarantena senza indicarne l'indirizzo o sulle misure di ordine pubblico. 

L'Istituto Nazionale di Sanità pubblica, su decisione del Gruppo di comunicazione strategica, non pubblica più la mappa dei casi da parte delle contee, ma mette a disposizione del pubblico i dati sulla situazione delle persone in quarantena o isolate in ogni contea.

A partire dal 19 marzo, il Gruppo di comunicazione strategica pubblica una sola informazione al giorno, alle 13.00 sul numero di casi di malattia. Inoltre, Il Gruppo ha annunciato misure severe contro la diffusione di fake news sul coronavirus e ha persino proposto di disabilitare un sito di notizie in quanto "seleziona dichiarazioni e informazioni troncate, che trasformano in titoli ed espressioni allarmistiche, destinate a generare panico".
Per quanto riguarda i canali televisivi, questi sono obbligati a riportare i messaggi del governo tali e quali, senza modifiche.

 

Diverse associazioni civiche, guidate dall'associazione geo-spatial.org, hanno inviato un manifesto al governo chiedendo la pubblicazione completa dei dati sull'evoluzione della pandemia di Covid-19 sul territorio della Romania. Nel manifesto sostenuto da 14 associazioni civiche è stato affermato che "gli attori civili possono dare un contributo significativo nel trattamento e nella visualizzazione dei dati, nel fluidizzare il flusso di informazioni al pubblico".

 

In rete gira anche una petizione in stile change.org a sostegno dei giornalisti. Il testo della petizione dice: "Garantire la libertà di espressione di tutti i giornalisti, in modo che le informazioni trasmesse al publico siano trasparenti, chiare ed esatte, per avere l'immagine reale dal punto vista sociale ed economico dell'impatto dell'emergenza Covid-19 in Romania sui cittadini. Dati precisi sulla capacità di testare la popolazione (credo), del livello delle strutture ospedaliere ecc..."

 

Virginia ottime ottime notizie! E anche molto interessante la ricerca di Octavian, forse per la petizione ci sarà ascolto in Romania data la grave situazione dei diritti.

Per quanto riguarda noi "graffittari" al momento, per complicazioni organizzative, ci siamo sentiti al telefono io e Michael riunione molto interessante e piena di spunti, contiamo di fare un secondo giro per chiarire e approfondire e poi condividiamo con tutti o con chi vorrà, diciamo durante la prossima settimana.

 

 

Ciao a tutti, 

Sono arrivate le informazioni ufficiali che aspettavamo: 

ieri i coordinatori della Commissione PETI del Parlamento Europeo hanno votato a favore della procedura di "urgenza" per la discussione delle Petizioni sul Coronavirus presentate dai cittadini. 

Verranno discusse durante la prima riunione della Commissione (che pare che sará a maggio). 

Insieme alla notizia della conferma della Sessione Plenaria significa un primo importante risultato per l'iniziativa incardinata durante la prima riunione del Council on Participatory. 

Sul sito eumans.eu/eucandoit si vede la traccia delle importanti adesioni che abbiamo ricevuto da tutta Europa, compresa quella della ex Commissaria Europea ai Trasporti Violeta Bulc, l'Ex Ministro Del Lavoro e portavoce ASVIS Enrico Giovannini, e sempre più numerose persone e organizzazioni da tutta Europa. 

Cosa succede or - parliamone 

- ieri si è svolta la riunione settimanale di continuitá del Council on Participatory Democracy - c'erano 15 persone, di cui 8 di organizzazioni non italiane. Si è proposto di riconvocare il Council - nel suo secondo meeting a distanza di un mese dal primo (la data sarebbe dunque intorno al 19 e 20 aprile - tenendo conto che la plenaria del PE sará il 16 e 17 è da valutare se fare prima o dopo) 

- occorre fare quello che abbiamo detto in riunione martedi, cercare adesioni in tutta Europa e rafforzare il sostegno alla petizione. Octavian sta lavorando su Ungheria, Gaia ha tradotto petizione in francese e potrebbe lavorare sulla francia, altri che vogliono seguire qualche paese in particolare? 
In generale le adesioni potrebbero essere di Accademici, Sindaci, Governatori e Presidenti di Regione, Intellettuali, Rappresentanti di organizzazioni 

Col crescere delle adesioni e delle riprese media, cresce l'attenzione e la pressione che possiamo fare sul parlamento 

- Parlamento: al momento abbiamo una decina di parlamentari italiani a sostegno, in settimana inizieremo a allargare la rete su altri paesi e sulle commissioni più direttamente toccate dalle nostre proposte 

- Altri Promotori di Petizioni / capire chi sono e capire cosa propongono sullo stesso tema 

- comunicazione: Sibilla e Michael stanno lavorando sul progetto proiezioni - se riuscissimo a fare qualcosa che fa notizia ci potrebbe aiutare 

****** 

Al di lá di queste azioni "standard" credo sia importante fare un'analisi politica per capire se e come il risultato è incoraggiante e come possiamo rilanciare. Sicuramente senza la nostra azione non ci sarebbe stata la procedura di ermgenza su queste petizioni. 

Ma resta il tema nel merito dei vari temi: 
i.e. EUROBOND, la decisione dei Ministri delle Finanze mi pare sia settimana prossima 
i.e. Conferenza Sul Futuro dell"EuropaL se ne discutono a maggio della nostra petizione, significa che non avrá risposta ufficiale in questo senso e che bisogna percorrere altre vie (anche per coordinare i percorsi con gli altri europei con cui stiamo lavorando su questo) 
i.e. piattaforme di condivisione dei dati: se si va avanti cosi ad aspettare di condividere i dati, forse maggio è tardi? 
i.e. Stato di Diritto: oltre al caso Ungheria ci diceva ieri Iga Komicka della Robert Schuman Foundation in Polonia che si sta ponendo il problema delle elezioni .... e ovviamente dopo ungheria c'e1 Polonia (lunedi scade la nostra ICE; col #onemillionchallenge abbiamo raccolto 10.000 firme in 5 giorni, e moltissimi nuovoi contatti a cui stiamo dando indicazioni sulla Petizione Covid e su quella Stato di Diritto che il Movimento Europeo ha depositato). 
i.e. Stato di Diritto e Tecnologia: Simona e Andreoli stanno lavorando a primi incontri di approfondimento

come possiamo agire per accelerare il dibattio che ci serve 

Ciao a tutti, 
Abbiamo ricevuto un primo aggiornamento informale: la Petizione EU CAN DO IT  è stata ritenuta ammissibile e dovrebbe essere discussa, insieme alle altre petizioni sul Coronavirus, il 30 aprile dalla Commissione Petizioni. 

Sembra che abbiamo incardinato un altro tassello importante. 

A questo punto diventa ancora più importante continuare quanto stiamo facendo: 

- Rete dei Sindaci: come discusso in riunione ieri sera, stiamo cercando di creare una rete europea di Sindaci per una risposta UE sul Coronavirus. Octavian sta coordinando il lavoro, insieme a Marco e a Monica, sulla base anche di una prima disponibilitá del sindaco Orlando di Palermo. In questa cartella trovate il documento che stiamo sottoponendo ai sindaci (Italiano, Francese, Spagnolo e Inglese) . E dei template. Se ognuno la manda almeno al sindaco della sua cittá e a un sindaco europeo a sua scelta in questi due o tre giorni della settimana, potremmo rafforzare la rete e provare ad annunciarla settimana prossima. Che ne dite? 

- FacePetition: Stefano, Michael, Sibilla e altri (e scusate se mi dimentico) hanno continuato a lavorare su FacePetition / ci sono un po' di azioni da fare per metterlo in pratica ma potrebbe essere un ottimo accompagnamento al momento della discussione della Petizione

- Interlocuzione con altri presentatori di Petizioni - ho condiviso con Dastoli, Frassoni, Mineo e Perduca e altri membri del Council on Participatory Democracy hanno ricevuto le altre petizioni che verranno discusse (ve le allego qui): l'idea è di cercare di connettersi con gli altri promotori (e a questo punto direi anche invitarli al 2nd Meeting del Council on Participatory Democracy). Qualcuno ha voglia di spulciare un po' le proposte in ballo? 
 

Grazie Gilla,

ho testato il portale del Parlamento Europeo e ho verificato che, PREVIA REGISTRAZIONE che richiede pochi minuti, è possibile supportare le petizioni !!! Credo che sia urgente farlo ed invitare tutti coloro che hanno sottoscritto EU CAN DO IT a fare questo ulteriore passo per supportare l'iniziativa politica. E' richiesta, ovviamente, la verifica dell'email di registrazione (dopo la compilazione del form di registrazione arriva una email con un link da cliccare), una volta verificata l'email ci si può loggare sul sito del parlamento e SUPPORTARE LA PETIZIONE.

RICHIESTA DI SUPPORT
CONFERMA DI SUPPORT

Ciao a tutti, 
Domani nell'agenda della plenaria del Parlamento Europeo ci sará una sessione di dibattito dedicata al piano EU4Health https://www.europarl.europa.eu/committees/en/eu4health/product-details/20200701CAN56200 

Abbiamo inviato una lettera ai membri della Commissione ENVI con un rilancio di EU CAN DO IT invitandoli a prendere in consideraizone i temi che avevamo posto. 

Abbiamo anche scritto al Presidente della Commissione AFCO (Affari Costituzionali), Tajani, per chiedere quale sará il percorso di EU CAN DO IT che nell'ultima decisione della Commissione PETI (Petizioni) dopo l'audizione è stata passata a loro per un parere. 

Ciao a tutti, 
Octavian ha preparato una revisione della Petizione EU CAN DO IT alla luce di quanto è stato fatto, promesso, detto, attivato dalle istituzioni europee per la gestione dell'emergenza Covid e delle altre emergenze. 
Questo prezioso lavoro di analisi è utile per impostare il prossimo Council On Participatory Democracy (verosimilmente nella prima settimana di dicembre, in sinergia con le altre iniziative di Citizens Take Over Europe). 
Lo lascio a disposizione per approfondimenti e spunti. 

 

EU Can Do It reviewed - The petition to the European Parliament for a coordinated EU response to the COVID-19 health, social and economic crisis reviewed in light of the recents developments.

Back in early April 2020, when the Covid19 outbreak impacted the European Union, Eumans, together with other civil society organizations and backed by 8000+ citizens, submitted to the European Parliament “EU Can Do It” , a broad and comprehensive petition calling on EU institutions to implement a coordinated EU response to address the health, social and economical crisis caused by the pandemic. 

Whilst a number of demands have been listened to, so far EU institutions failed both to address the major health crisis in a European coordinated way and to initiate the necessary processes of reform, such as treaty change and the Conference on the Future of Europe, needed for a better and more swift reaction to such a crisis in the future.

The EU Can Do It petition was based on 5 main pillars, which have all relatively been addressed by the EU:

  1. Giving a systemic and common response of the European Union to the Covid-19 crisis;

As an immediate response to the Covid-19 outbreak, the EU has activated and broadened the EU Civil Protection Mechanism, with the introduction of the RescEU reserve - a new European reserve of additional capacities - that now includes strategic medical equipment to support national healthcare systems. Also, to better equip the EU for the future, the EU4Health funding programme (€9.4 billion) has been established for 2021-2027. 

However, despite being the core of the emergency, so far the European Union has been failing to address the Covid-19 health crisis in a coordinated way. In fact, at the time being, the majority of basic decisions concerning wearing masks, quarantine rules, limits on social gatherings, or the closure of schools and businesses, are a prerogative of national, or even local, health authorities. 

Even though in October the General Affairs Council has adopted a recommendation on a coordinated approach to the restrictions of free movement, coordination is lacking especially in terms of data sharing

  1. Besides helping 19 Member States develop contact tracing apps, the Commission developed an EU interoperability platform to link such applications to an EU-system. However only Germany, Ireland and Italy joined, with further apps joining the system in November. 

 

It is of utmost importance that Member States foster their coordination efforts to make the interoperability platform truly effective. 

 

  1. In line with the Commission's commitment to open research data and Open Science, a European COVID-19 Data Platform has been launched to enable the rapid collection and sharing of available research data (DNA sequences, protein structures, data from pre-clinical research and clinical trials, epidemiological data). However, the Commission critically pointed out that only 5 Member States are currently using the platform and that it has not become the norm.

 

All Member States should commit to sharing research data on the European COVID-19 Data Platform in order to foster the free circulation of scientific knowledge. 

 

In this context, the Commission, backed by EU Council President Charles Michel, called on EU countries to take the same approach to coronavirus testing, with a preference for rapid antigen tests (the EU mobilized €100 million euros) and urged national governments to test as “widely as possible,” prioritizing the same groups of people (symptomatics, those exposed to positives and severe local outbreaks). The Commission also called on Member States to use a single passenger locator form - which should be digital. To provide timely and accurate information on health measures and travel restrictions in all Member States, a mobile Reopen EU app is being developed and will be launched in the coming weeks.

 

In late October, EU leaders agreed on the importance of tracing and testing and started discussing progress on a common approach to rapid tests, based on the Commission’s proposal, as well as the possibility of harmonising the duration of quarantine.

 

As far as vaccines are concerned,  according to the Commission, in the best case scenario, in April the EU should be able to vaccinate 700 million people, including the donations to poorer third countries. However, for the distribution of vaccines to be effective, Member States will need to harmonize their vaccination plans. EU leaders proposed four main areas in which cooperation on vaccines should be developed: fair distribution to member states, criteria to determine priority groups, logistical challenges and bottlenecks, communication on vaccines.

 

Whilst EU Research and Innovation Ministers supported the first 10 priority actions of the ERAvsCorona Action Plan covering first short-term coordinated actions only, according to Guido Rasi, Executive Director of the European Medicines Agency, research on the COVID-19 vaccine has been so far fragmented, thus delaying progress. Rasi called for the establishment of an online platform for clinical trials in Europe, as well as a network for rapid evaluation of the vaccine effectiveness in order to improve vaccination campaigns in different countries.

 

Furthermore, even though Members of the European Parliament and organized civil society have been vocal, no relevant measures have been taken to guarantee the respect of the Rule of Law and fundamental rights during the emergency. However, a Rule of Law conditionality linking the respect of the Rule of Law to the disbursement of EU funds is on the agenda. EU institutions should listen to citizens’ concerns and introduce a strong mechanism to defend the Rule of Law and fundamental rights against abuses of power, especially during such an emergency.

 

  1. Enhancing reforming the EU healthcare and civic protection instruments and competences to respond to outbreaks;

At the time being, making healthcare and civil protection concurrent competences of the EU subject to the ordinary legislative procedure is not on the EU agenda, nor has any European Civil Protection Corps been established. 

 

In order not to merely sustain or coordinate Member States’ action under emergency circumstances in the future, the European Unions should take stock of citizens’ demands and frame a harmonic legislation in these strategic fields as soon as possible.

 

  1. Implementing all economic, financial and monetary policy measures to allow the EU to unlock resources and common measures to support citizens with the consequences of the pandemic, including measures for the mutualisation of public debts, own resources for the EU budget, according to a radical ecological reform of european taxation (including the acceleration of the Green New Deal);

In order to address the economic and social crisis caused by the Covid19 pandemic, the European Commission proposed in May a major recovery plan, based on the introduction of new own resources and the fostering of the green transition. However, such a recovery plan is yet to be confirmed by EU leaders. 

 

It is of utmost importance that EU leaders find an agreement on the recovery package without delay, in order to relieve Europeans from the damage caused by the pandemic as soon as possible. Reforming the EU decision-making process by overcoming the unanimity rule is also an urgent matter in order to allow a more swift response in case of future emergencies. 

 

The EU recovery package would mainly be composed of:

 

  1. NextGenerationEU (NGEU): an instrument mobilizing 750 billion euros raised on financial markets for 2021-2024;
  2. A reinforced long-term budget of the EU for 2021-2027 (€ 1 100 billion). 

 

In the context of NextGenerationEU, the European Commission introduced grants and loans to support Member States, and issued for the very first time social bonds on capital markets. Such debt is to be repaid through the creation of EU own resources, in particular through a new national contribution based on non-recycled plastic packaging waste, a digital services taxation, the proceeds of the Emissions Trading System, a new Carbon Border Adjustment Mechanism, a new financial transaction tax and a common consolidated corporate tax base. Furthermore, the Commission proposed to increase the annual funding available to € 386 million from 2021 onwards.

 

As far as green recommendations are concerned, a potential new 55% CO2 emissions reduction target is to be agreed by EU leaders in December 2020. Moreover, the EU linked the recovery from the Coronavirus pandemic to the greening of the EU economy. In fact, a minimum of 37% of expenditure from the Recovery and Resilience Facility (NGEU main tool) is to be employed for green investments. Furthermore, the EU is planning to introduce a Carbon Border Adjustment Mechanism, which would only partially make EU taxation more sustainable since a proper Carbon Tax in the whole EU would be needed for this purpose. Even though such measures require a swift implementation via a quick decision-making process by removing the unanimity vote, the EU has not yet shown political will to introduce ordinary legislative procedures for all EU competences, including fiscal, budget, financial and foreign policy.

 

  1. Turning the first stages of the Conference on the Future of Europe into a public online assembly and reshape its goals;

Even though transparency around the institutional negotiations on the Conference on the Future of Europe is lacking, it has apparently been confirmed. However, no new framing and composition have been proposed, nor it has been reshaped as a public web conference in its first stage, yet. According to high level officials, the Joint Declaration by the three EU institutions and the kick-off of the Conference are expected soon. 

 

As suggested by the coalition of European civil society organizations Citizens Take Over Europe, at a time when re-shaping the European Union is more urgent than ever, the European Union should commit to transparency with regards to the inter-institutional negotiations on the Conference’s design and should urgently commit to a timetable for the Conference on the Future of Europe, engaging citizens and civil society to co-design the Conference’s format. Citizens should be put centre-stage at all phases of the Conference and civil society’s role should be firmly anchored in the Conference’s structure, which should use randomly selected citizens’ assemblies to achieve representation of less-represented groups. Finally, EU institutions should pledge to follow-up to any significant reforms recommended by the Conference, including the possibility of treaty change.

  1. Contributing to a global mechanism to prevent and face epidemics and pandemics.

The EU is promoting a coordinated multilateral response to Covid in partnership with the United Nations, International Financial Institutions, as well as the G7 and the G20, with a focus on the most affected countries in need of health support, such as countries in Africa, the Neighbourhood, the Western Balkans, the Middle East and North Africa, parts of Asia and the Pacific, Latin America and the Caribbean


However, for the time being, no relevant measures have been taken to establish a global mechanism to prevent and face future epidemics and pandemics. As for the ratification of international human rights instruments, in particular the additional protocol to the ICESCR, and references to the Right to Science, no relevant action has been taken

Ciao a tutti - uso questo thread per aggiornarvi sulla situazione budget, condizionalità per lo Stato di Diritto e proposte della Commissione per una Health Union, dato che sono connesse a EU Can Do It (scusate se lo faccio in inglese ma mi risulta più semplice e pratico anche in funzione dei documenti che produrremo per il prossimo Council on Participatory Democracy).

 

Before going into detail, here it is in a nutshell: after last week, on November 5th, a political agreement was reached to link the respect of the Rule of Law to the disbursement of EU funds, on November 10th the Council of the EU and the European Parliament finally reached a political agreement on the 2021-2027 EU budget and Recovery Plan.

However, the political budget deal requires final consent from both the European Parliament and unanimity in Council, while unanimity in the EU Council and ratification by national parliaments of the decision on own resources are required in order to legally allow the Commission to start borrowing money on capital markets for NextGenerationEU.

However, this is tricky because Hungary and Poland are not happy with the Rule of Law conditionalities and, in a letter to EU Council President Charles Michel, Orban threatened to veto the entire budget and recovery package in the Council, plus the Hungarian parliament could decide not to ratify the own resources decision. This would delay the whole EU response to covid, meaning that money would start flowing later than expected, which could become an economic disaster. However, according to some officials, this could be a bluff because Orban really needs that money. We will see the developments in the coming weeks.

Furthermore, on November 11th, the European Commission presented its proposal to strengthen the Commission's competences in the health sector to prevent and to be better prepared for future pandemics. The proposal would not require treaty change.

 

1) Rule of Law Conditionalities

The deal reached last week consists in (from Politico)

  • A decision to cut funds would require the approval of a qualified majority of member countries — meaning in practice that the western and northern EU states that are vocal on rule-of-law issues could not push through sanctions on their own.
  • The mechanism also does not cover broad rule-of-law challenges, but rather focuses on the principles of the rule of law which "affect or seriously risk affecting the sound financial management of the EU budget or the protection of the financial interests of the Union in a sufficiently direct way", including an explicit mention of "endangering the independence of judiciary. Fundamental rights are taken into account only if judicial protection or equal treatment is affected.

Just to give you a term of comparison, the Rule of Law report focuses on 4 elements: 1) independence of the judiciary system 2) corruption 3) media independence and pluralism 4) Checks and balances. 

  • On the timeline for adopting any cuts to funding, with the Council set to adopt a decision within one month of receiving a Commission proposal — with a possible two-month extension. To address concerns from MEPs who said the mechanism could be ignored by member countries, the compromise also notes that the Commission would use its rights to convene the Council "where it deems it appropriate."

 

2) Deal on the 2021-2027 Multiannual Financial Framework (Eu Budget) and Recovery Plan.

The agreed EU coronavirus recovery package consists of:

  1. NextGenerationEU (NGEU): an instrument mobilizing 750 billion euros raised on financial markets for 2021-2024;
  2. reinforced long-term budget of the EU for 2021-2027 (€ 1 100 billion). 

Thanks to the European Parliament's pressure, compared to the July political deal, the deal reached this week includes 16 additional billion euros - to be funded through money from fines for breaking competition law - for health (+€3.4 billion), research (+€4 billion) and education. However, initial negotiations foresaw 9.4 billion for Health. Moreover, an extra €1 billion for international aid to the Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument has been added.

However, the Council and European Parliament still need to negotiate the details of the €672.5 billion Recovery and Resilience Facility — the largest chunk of the new €750 billion recovery fund. 

In the context of NextGenerationEU, the European Commission will introduce grants and loans to support Member States, and will issue for the very first time social bonds on capital markets. Such debt is to be repaid through the creation of EU own resources, in particular through a new national contribution based on non-recycled plastic packaging waste, a digital services taxation, the proceeds of the Emissions Trading System, a new Carbon Border Adjustment Mechanism, a new financial transaction tax and a common consolidated corporate tax base. 

Legally, introducing new sources of income for the EU budget requires the consent of national parliaments. The EP managed to secure a "roadmap" on introducing new so-called Own Resources. Accordingly, the European Commission will put forward proposals for a Carbon Border Adjustment Mechanism and for a digital tax by June 2021, while proposals for Financial Transaction Tax and a financial contribution linked to the corporate sector or a new common corporate tax base vill be presented by June 2024.

 

3) European Commission's proposal for an European Health Union

Health competences are a national prerogative, the EU has very little voice in this sector, which is the reason why the EU has been failing to coordinate properly in its response to COVID.

On Wednesday November 11th, the European Commission approved its strategy to start building a European Health Union to protect people with high quality care in a crisis, and equip the European Union and EU countries to prevent and manage health emergencies that affect the whole of Europe.

Such proposals would not require treaty change, meaning that it would be just a little step forward, it won't be game-changing. Much depends on Mermber States' political will to grant the Commission more competences. 

According to Von der Leyen, the proposal is based on: 

1) A stronger health security framework to reinforce preparedness & response, in order to strengthen preparedness, reinforce surveillance, improve data reporting and declare an EU emergency situation.

2) A reinforced, robust European Centre for Disease Prevention and Control & European Medicines Agency +  the creation of a Health Emergency Response Authority (HERA) by end of 2021.

(POLITICO:) According to Health Commissioner Stella Kyriakides, the EU would be able to declare its own health emergencies independent of the World Health Organization; create EU-wide pandemic preparedness plans; develop a new agency for health emergencies; require countries to submit more health data (for example, hospital bed availability and critical-care capacity); allow the EU’s infectious disease agency to actually make policy recommendations to member countries; and task the EU’s medicines agency with managing shortages of medicines and medical devices. 

 

 

Here we are!

 

Yesterday, Monday November 16th, EU ambassadors met to confirm the Rule of Law conditionalities, the EU Budget and the Own Resources Decision (which is the basis for the European Commission to borrow money on capital markets to fund Next Generation EU for Covid recovery). Whilst the RoL conditionality had to be approved by qualified majority, the other two needed unanimity in the Council.

As we know, Hungary and Poland don't want the RoL conditionality and threatened to veto the whole EU budget and Recovery Plan. In the end, the RoL conditionality passed, because Hungary and Poland didn't have the numbers to oppose it. They approved the EU budget with a reservation. However, they vetoed the Own Resources Decision and so blocking the next steps to have the budget and recovery plan operational, opening a crisis since the disbursement of the very much need "recovery-money" will be delayed.

Just to recap: the EU budget needs approval by the European Parliament (which is not willing to approve it without RoL conditionalities) and unanimous support in the Council. On the other hand, the Own Resources Decision needs unanimity in the Council and then to be ratified by national parliaments (another step which gives Hungary and Poland an opportunity to make a mess, but also to countries like Finland in favor of a strong RoL conditionality the possibility not to ratify any decision not including the mechanism).

EU leaders will meet in a videoconference on Thursday to discuss the issue, which will probably not be solved soon. The situation is very delicate, and no one knows how it will develop. In any case, given that PL and HU need the recovery money as badly as (or even more than) other Member States, there's still hope they are bluffing and will eventually give up. MEPs, on their side, want to go ahead with the current plan and pressure HU and PL. We will see in the coming days, weeks... hopefully not months. 

For more: POLITICO.

 

***

In the meanwhile, last week European Council President Charles Michel proposed an "International pandemic treaty" to prevent and coordinate a global response to any potential future pandemics. This goes in the direction of the 5th pillar of ur EU CAN DO IT petition.

 

Hola - vi segnalo questo documento di Dastoli che spiega molto bene, e in italiano, la questione del budget, recovery plan e stato di diritto. è molto lungo, ma ne vale la pena :)

 

 

 Che fare per evitare la Dieta polacca 

Gli ambasciatori di Polonia e Ungheria hanno annunciato ai loro colleghi del Comitato dei Rappresentanti Permanenti (Coreper) che i loro governi potrebbero votare contro il Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 se fosse inserita la regola, concordata dalla presidenza tedesca con la delegazione della commissione bilanci del Parlamento europeo, del rispetto dello stato di diritto da parte dei beneficiari dei fondi europei. 

I due ambasciatori hanno così confermato la sostanza delle lettere - inviate ad Angela Merkel, il cui governo presiede il Consiglio dell’Unione europea fino al 31 dicembre 2020, alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e al Presidente del Consiglio europeo Charles Michel - prima dall’ungherese Viktor Orban e poi dal polacco Morawiecki in cui si afferma che “qualsiasi meccanismo discrezionale che sia basato su criteri arbitrari e politicamente motivati non può essere accettato”. 

Vediamo di mettere ordine in una materia finanziariamente, giuridicamente e politicamente complicata per capire fino a che punto l’eventuale voto contrario polacco e ungherese rischia di far saltare il piano per la ripresa europea dagli effetti della pandemia contenuto nel Next Generation EU. 

In primo luogo si deve sapere che non esiste il Recovery Fund di cui scrivono da quattro mesi i quotidiani italiani, di cui parlano radio e TV e molti politici di casa nostra. 

Il Recovery Fund fu proposto da Emmanuel Macron e Angela Merkel per offrire ai paesi in difficoltà 500 miliardi di Euro sotto forma di aiuti a fondo perduto (grants). Per creare le condizioni di un’intesa fra i paesi frugali e l’alleanza per la coesione, di cui fa parte anche l’Italia, gettando le basi di una politica macroeconomica a livello europeo la Commissione ha proposto a fine maggio di togliere dal tavolo dei negoziati il fondo franco-tedesco. 

 

 Il fondo è stato sostituito da un piano (Recovery Plan, come fu chiamato quello proposto nel 1947 da George Marshall) che è stato battezzato Next Generation EU fondandolo giuridicamente su un articolo del Trattato di Lisbona (art. 122) che prevede il voto a maggioranza qualificata del Consiglio dell’Unione e dotandolo di un ammontare di 750 miliardi di Euro in maggioranza prestiti (loans) ma anche di sovvenzioni (grants) articolati in sei strumenti finanziari diversi legati a priorità di politica economica indicate dalla stessa Commissione. 

Il piano è stato accolto dal Consiglio europeo il 21 luglio e approvato dal Parlamento europeo e i governi hanno cominciato a redigere i loro piani nazionali per accedere ai prestiti e alle sovvenzioni negoziando con la Commissione la coerenza fra i loro piani e le priorità europee. 

Fra i governi che hanno avviato i negoziati con la Commissione ci sono anche la Polonia e l’Ungheria a cui andrebbero consistenti risorse che si aggiungono a quelle già cospicue dei fondi di coesione. 

Il piano sarà tuttavia operativo solo quando saranno superate alcune condizioni che rendono tutta l’operazione molto complicata. 

La Commissione deve raccogliere sui mercati dei capitali i 750 miliardi necessari per finanziarlo emettendo dei titoli di debito pubblico europeo come ha fatto recentemente con un successo inatteso per lo strumento SURE (una cassa d’integrazione europea). 

Questo nuovo debito pubblico deve essere tuttavia garantito da un più consistente bilancio europeo e per questa ragione la Commissione ha proposto di aumentare il tetto delle risorse proprie europee dall’1.2 al 2.0 % del Reddito globale dell’Unione europea. 

Mentre il Next Generation EU può essere adottato dal Consiglio dell’Unione a maggioranza qualificata, l’aumento del tetto delle risorse richiede invece l’unanimità nel Consiglio e l’accordo di tutti gli Stati membri e cioè la ratifica dei parlamenti nazionali. 

L’aumento del tetto è inoltre la condizione preliminare per approvare il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 che richiede anch’esso l’accordo unanime del Consiglio (ma non dei parlamenti nazionali) previa approvazione del Parlamento europeo. 

L’Assemblea, che si esprimerà la prossima settimana in plenaria, ha posto come condizioni per il suo accordo un meccanismo per bloccare i finanziamenti (tutti i finanziamenti, non solo quelli provenienti dal Next Generation EU, e dunque anche i fondi di coesione) ai paesi che non rispettano i principi dello stato di diritto, aumentare alcuni programmi europei nella ricerca, l’educazione, la salute e la cittadinanza, instaurare un dialogo permanente fra Consiglio e Parlamento sulla gestione degli strumenti finanziari fuori bilancio e definire un calendario dal 2021 al 2026 per introdurre delle nuove risorse europee in modo tale che il rimborso del debito europeo avvenga attraverso il bilancio europeo e non attraverso i contributi nazionali degli Stati membri. 

Siamo apparentemente in un cul de sac perché senza il meccanismo legato al rispetto dello stato di diritto, su cui il Consiglio dell’Unione decide a maggioranza qualificata, il Parlamento europeo (ma anche alcuni Stati membri come i Paesi Bassi e l’Austria) non darà il suo accordo ma l’introduzione del meccanismo nelle regole di concessione degli strumenti finanziari europei ivi compresi quelli provenienti dal Next Generation EU porterebbe la Polonia e l’Ungheria a votare contro l’aumento del tetto delle risorse proprie e il Quadro Finanziario Pluriennale. 

Come abbiamo detto, la parola spetta in primo luogo al Parlamento europeo e verificheremo la prossima settimana in plenaria se l’assemblea manterrà ferma la sua posizione sullo stato di diritto e se i parlamentari europei eletti in Polonia che appartengono al gruppo conservatore e quelli eletti in Ungheria appartenenti al PPE seguiranno l’orientamento dei loro governi o quello dei loro gruppi politici (il presidente della commissione bilanci del Parlamento europeo che ha negoziato l’accordo con la presidenza tedesca siede nello stesso gruppo dei parlamentari polacchi, n.d.r.). 

Verificheremo poi nella riunione dei ministri degli esteri dell’8 dicembre e al Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre se i governi polacco ed ungherese avranno bluffato per ottenere dalla Commissione un’interpretazione più flessibile delle regole sullo stato di diritto o se andranno fino in fondo con la loro minaccia di un voto contrario sul Quadro Finanziario Pluriennale e successivamente sul rifiuto dei loro parlamenti di accettare l’aumento del tetto delle risorse proprie scegliendo la via della protervia illiberale o quella delle consistenti sovvenzioni europee. 

Come abbiamo detto, la parola spetta in primo luogo al Parlamento europeo e verificheremo la prossima settimana in plenaria se l’assemblea manterrà ferma la sua posizione sullo stato di diritto e se i parlamentari europei eletti in Polonia che appartengono al gruppo conservatore e quelli eletti in Ungheria appartenenti al PPE seguiranno l’orientamento dei loro governi o quello dei loro gruppi politici (il presidente della commissione bilanci del Parlamento europeo che ha negoziato l’accordo con la presidenza tedesca siede nello stesso gruppo dei parlamentari polacchi, n.d.r.). 

Verificheremo poi nella riunione dei ministri degli esteri dell’8 dicembre e al Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre se i governi polacco ed ungherese avranno bluffato per ottenere dalla Commissione un’interpretazione più flessibile delle regole sullo stato di diritto o se andranno fino in fondo con la loro minaccia di un voto contrario sul Quadro Finanziario Pluriennale e successivamente sul rifiuto dei loro parlamenti di accettare l’aumento del tetto delle risorse proprie scegliendo la via della protervia illiberale o quella delle consistenti sovvenzioni europee. 

Qualcuno ha avanzato l’idea di trasformare il Next Generation EU in uno strumento intergovernativo come il famoso MES (Meccanismo europeo di stabilità) sottraendolo ai vincoli delle procedure europee senza considerare che il MES è finanziato dagli Stati membri che hanno preso l’impegno di dotarlo – se necessario – di un patrimonio per ora teorico di 400 miliardi e che la via intergovernativa imporrebbe agli Stati di indebitarsi ciascuno per sé e in relazione al proprio PIL con una chiave di ripartizione di prestiti per 750 miliardi più favorevole ai paesi beneficiari avendo in compenso un diritto di veto sulla loro concessione. 

Si risponderebbe così con un bluff collettivo al possibile bluff della coppia Morawiecki-Orban. Questa vicenda grottesca è l’ennesima conferma che l’Unione europea non può continuare a lungo mantenendo il principio del voto all’unanimità che ne paralizza il funzionamento e la realizzazione dei suoi obiettivi. 

Paradossalmente, la Polonia applica all’Unione il principio del cosiddetto liberum veto in vigore nella Dieta polacca che portò il paese all’anarchia fra il 1651 e il 1791 e in definitiva alla decadenza dello Stato polacco. 

1. Spetta al Parlamento europeo più che al Consiglio rivendicare con forte volontà politica che la via da percorrere è quella di una profonda riforma dell’Unione con un nuovo trattato per passare dalla Dieta polacca alla federazione europea. 

2. Nell’immediato la Commissione europea deve richiamare gli Stati membri e in particolare la Polonia e l’Ungheria al rispetto del principio – giuridicamente vincolante – della cooperazione leale definito nell’articolo 4 del Trattato sull’Unione europea sollevando con urgenza la questione del rispetto di tale principio davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea sulla base dell’art. 258 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea a cui si può aggiungere anche l’intervento degli Stati membri sulla base del successivo articolo 259. 

3. Parallelamente dovrebbe essere riaperta la discussione sul progetto di un bilancio autonomo dell’Eurozona finanziato da titoli perpetui tali da costituire un primo embrione di azionariato europeo e dallo stesso tipo di imposte immaginate per le risorse proprie europee (che richiedono, per essere introdotte, l’unanimità dei ventisette governi nazionali e le ratifiche dei loro parlamenti) gestito da un Tesoro europeo sotto la responsabilità della Commissione europea ed il controllo del Parlamento europeo accelerando le procedure di adesione all’Euro dei paesi che ne sono ancora fuori. 

4. In questo quadro appare indispensabile e urgente avviare la Conferenza sul futuro dell’Europa come luogo di confronto fra la società civile e la democrazia rappresentativa come tappa sulla via di un processo costituente di una Comunità federale. 

5. Per creare uno spazio politico europeo di dialogo fra parlamentari europei e parlamentari nazionali bisogna rilanciare con i partiti politici europei la proposta di “assise interparlamentari” come quelle che si svolsero a Roma nel novembre 1990 alla vigilia delle Conferenze intergovernative che sfociarono nel Trattato di Maastricht. 

PIER VIRGILIO DASTOLI