Economia e ambiente: il virus è un'occasione per un salto in avanti

ecologisti in italia in rete

Con la riunione del 9 aprile "Conosceremo la nostra fragilitá - Proposte per uno sviluppo sostenibile dopo il Covid19" si è aperto un fronte comune per un piano di sviluppo fondato su ambiente e sostenibilità. 

“Ripartire sì, ma il rischio è tornare indietro”. E’ iniziata così la riunione diffusa sull’ambiente organizzata da EUMANS il 9 aprile. Il monito è arrivato da Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro ed oggi portavoce di ASVIS, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che ha aperto così un confronto a cui hanno partecipato ricercatori, esperti, politici, amministratori comunali, giornalisti e privati cittadini. La riunione si è svolta su temi considerati i pilastri principali su cui porre l’attenzione per iniziative urgenti e concrete: 

  • Il prezzo alle emissioni di CO2 e la necessità di un nuovo sistema di monitoraggio della sostenibilità,
  • l’urgenza di un cambiamento radicale su tracciabilità, raccolta e nella valorizzazione dei rifiuti urbani
  • l’utilizzo della tecnologia nelle strategie per ridurre l’inquinamento e migliorare gestione delle risorse idriche
  • la responsabilità dei cittadini e la necessità di una loro voce a su temi cruciali, come i finanziamenti agli allevamenti intensivi 

Fermarsi e correggere il tiro. “Ripensiamo il patto di stabilità e crescita, trasformarlo in un patto con due nuovi fondamenti: sostenibilità e benessere”. Questa proposta, lanciata durante il suo intervento da Lorenzo Fioramonti, parlamentare ed ex ministro dell’istruzione, traduce in modo chiaro quello che dovremo aver coraggio di chiedere nelle prossime settimane: condurre la rinascita economica in modo sostenibile. La crisi che ha costretto al drastico stop dell’economia può rappresentare un’occasione per ripartire. Ma dobbiamo farlo con la consapevolezza di dover cambiare il nostro sistema produttivo, ripensando i programmi di finanziamento e dando nuove opportunità alle imprese per rendere sostenibile il proprio sistema produttivo. Per far sì che l’ambiente sia davvero un pilastro della rinascita economica, è necessario coinvolgere tutti, prescindendo dalle parti politiche e facendo convergere esperti e temi diversi dentro un unico fronte comune

Il coraggio della complessità. I 17 SDG (Sustainable Development Goals) sono una strada da seguire, ma ci mettono di fronte alla complessità del tema “Ambiente”. Sostenibilità vuol dire lotta al riscaldamento globale, ma anche meno rifiuti, più acqua potabile, lotta alla siccità, biodiversità, meno miniere e molto altro. L’errore che oggi non possiamo più fare è quello di affrontare i diversi temi ambientali separatamente. Per questo, durante la riunione, sono state illustrate non solo iniziative contro il global warming, ma anche su rifiuti, inquinamento e gestione acque, finanziamenti agli allevamenti intensivi. Molte di queste iniziative sono state promosse da gruppi di cittadini, associazioni di esperti, proposte partite dal basso che non stanno ricevendo attenzione adeguata. E così, in una sola riunione, si sono avvicendate esperienze e testimonianze della realtà attuale. 

Dal confronto a nuove iniziative diffuse. Il confronto su temi e iniziative è stato il nostro primo passo verso una serie di iniziative su ognuno dei temi trattati. Dimostrare di voler andare oltre le parole è Il nostro obbiettivo e allo stesso tempo la nostra responsabilità; per questo nelle prossime settimane chiederemo la collaborazione di tutti a sviluppare e portare avanti azioni precise

  • Uniamoci per il Carbon Pricing. Il tema è di importanza fondamentale e già in italia tante associazioni hanno elaborato una loro proposta. Purtroppo, la frammentazione non aiuta e nessuna di queste ha avuto l’attenzione che meritava.  Collaboriamo ad una proposta comune per ottenere un risultato concreto con StopGlobalWarming.eu.
     
  • Piccoli e Puliti. Il problema dei rifiuti urbani è una delle emergenze da risolvere. Spesso parliamo di mancanza di impianti, trasporti fuori regione e tariffe esorbitanti. Eppure, nei piccoli comuni, che sono migliaia in italia, una valorizzazione efficace dei rifiuti urbani è possibile. Alcuni comuni hanno dimostrato che applicare la block chain ai rifiuti domestici è fattibile e risolutivo. Perché quindi non combinare una raccolta efficiente con soluzioni di trattamento più efficaci e con impianti più piccoli, a servizio dei comuni stessi, capaci di generare una nuova economia locale End of Waste? Le tecnologie e i buoni esempi ci sono già. 
     
  • Uno standard comune per un bene comune. La gestione dei bacini idrici che protegga da inquinamento e dalla siccità è un diritto dei cittadini. Eppure, i contratti di fiume e di lago nelle nostre regioni sono ancora pochi, e soprattutto diversi tra loro. Diritto dei cittadini è richiedere le migliori tecnologie per monitorare gli inquinanti in tempo reale, pretendere la responsabilità civile per chi inquina e che ci siano fondi sufficienti per preservare le risorse idriche. Su queste basi, possiamo costruire una proposta comune per ogni Regione

Per cambiare tutto questo, servono la partecipazione di tutti e la responsabilità dei cittadini, serve un patto di sviluppo ambizioso per il paese fatto di investimenti e obbiettivi reali.

Per informazioni sulle iniziative: andrea.salimbeni@gmail.com

Iniziativa dei Cittadini Europei StopGlobalWarming.eu: https://stopglobalwarming.eu 
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