Piattaforme interoperabili. Un'iniziativa dei cittadini per i diritti e le libertà digitali

Iniziativa per la interoperabilità delle piattaforme digitali

Ciascuno di noi ha un numero di telefono dal quale chiama altri numeri di telefono e questi numeri di telefono dialogano tra loro anche se sono gestiti da provider diversi - un numero Tim chiama un Iliad e viceversa.

Ciascuno di noi ha anche diritto a cambiare gestore e conservare il proprio numero – il numero quindi viene riconosciuto come un bene proprietario dell’utente, non del gestore.
Questo invece non avviene online.

Per parlare con qualcuno su Facebook si deve avere un account Facebook e quell’account non è esportabile su un altro operatore di social network. Ciascuna piattaforma è un’isola chiusa. Un account Facebook - o Google, Airbnb, Amazon, Uber - può interagire e fare business solo dentro i confini dell'isola. Non può scegliere di cambiare isola. Se va via perde tutto: amici, clienti, la possibilità stessa di essere conosciuto e di conoscere. Nessun abitante dell’isola ha quindi la reale possibilità di abbandonarla.

Non c’è tuttavia ragione logica o tecnologica, né ostacolo di diritto o di sistema che impedisca alle piattaforme online di inter-operare tra di loro, come avviene nella telefonia o con la mail. Non dobbiamo avere per forza un account gmail per comunicare con un account gmail, e non perdiamo i nostri contatti se cambiamo provider.

L’unica ragione per cui la stessa cosa non avviene con le piattaforme dominanti - Facebook oer i social network, Amazon per i marketplace e via così - è che una legge che imponga alle piattaforme di inter-operare tra loro, e consentire l’exit dei clienti senza danno per gli utenti, ancora non c’è.
 

INTER-OPERABILITÀ. PER IL DIRITTO DIGITALE DI SCEGLIERE
Per essere liberi di scegliere il provider preferito per i propri servizi digitali, serve una legislazione che riconosca il diritto delle persone a possedere e portare con sé il proprio profilo digitale - proprio come fosse un numero di telefono - e, insieme, il dovere delle piattaforme di assicurare la inter-operabilità dei servizi erogati.

I giganti del web non sono giganti perché particolarmente bravi ma perché hanno un modello di business basato sulla dominanza assoluta ed esclusiva nel mercato. Se oggi un potenziale concorrente di Zuckerberg non ha alcuna chance di affermarsi nel mercato dei social network è perché Facebook non riconosce agli utenti il diritto di abbandonare l’isola, cioè non è predisposto per essere inter-operabile con il mondo fuori dall’isola.

Se esistesse la possibilità di scegliere un social network diverso da Facebook, senza perdere la possibilità di restare in contatto con gli amici di Facebook, gli attuali utenti di Facebook potrebbero scegliere un social concorrente, magari più rispettoso della privacy e meno prono alla censura.

Una regolamentazione europea per la inter-operabilità delle piattaforme consente di rompere alla radice il meccanismo sui cui si basano i monopoli digitali dei "giganti del web" e dare agli utenti un diritto sostanziale, oggi negato: scegliere di portare con sé i propri dati da un provider all’altro, come già si ha il diritto di fare con il numero di telefono.
Un obiettivo alla portata di Eumans!


UN’INIZIATIVA DEI CITTADINI EUROPEI
L'idea di EUMANS è attivare i cittadini europei su una proposta popolare comune che indirizzi le autorità ad intervenire su un aspetto specifico, e sin qui non-normato, della tecnologia: la inter-operabilità delle piattaforme digitali.

L’obiettivo è creare uno spazio giuridico europeo che riconosca nuovi diritti e tuteli le libertà dei cittadini-utenti dei servizi digitali. Diritti e libertà oggi negate dal regime di monopolio dei colossi proprietari.

Ci siamo attivati su questo obiettivo. Insieme a Stefano Quintarelli, autore nella passata legislatura di una proposta di legge nazionale sui diritti e le libertà dei cittadini digitali, abbiamo cominciato a impostare la roadmap per una Iniziativa dei Cittadini Europei - una ICE che proponga la introduzione di una legislazione europea per la inter-operabilità delle piattaforme digitali.

Il primo passo è coinvolgere esperti e attivisti in Europa per formulare un testo comune, sottoporlo alla Commissione europea e, una volta ammesso, raccogliere un milione di firme in almeno sette stati membri entro al massimo dodici mesi.


ALLEATI PER LA INTEROPERABILITÀ
Interi settori produttivi oggi devono sottostare alle regole del monopolista Amazon per la vendita online, di Airbnb e Booking per il turismo, di Uber per la mobilità, di Facebook e Whatsapp per le comunicazioni.

La inter-operabilità delle piattaforme consentirebbe all'albergatore di scegliere un provider più conveniente di Booking, al produttore di mobili artigianali un marketplace più etico di Amazon, al commerciante di ceramiche un mercato pubblicitario più libero di Facebook.

Gli utenti possono essere liberi di scegliere e le aziende di proporre alternative di mercato.
Una ICE che si ponga questo obiettivo ha - a nostro avviso - ottime chance di centrarlo.


PARTECIPA ALL'INIZIATIVA
Per contribuire ad elaborare la proposta e ad allargare la rete, partecipa alla mobilitazione nell'area dedicata alla INIZIATIVA PER LA DEMOCRAZIA DIGITALE.

Mi piace perché va al cuore del problema rappresentato dalla concentrazione di potere a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni.

me la sto studiando e conto di tornare con commenti e idee.

consiglio il libro di Quintarelli, Capitalismo Immateriale, e vi ringrazio per avermelo fatto conoscere!